Tra le cose più difficili da capire quando si parla di ottimizzazione delle produzioni vi è l’annoso problema di comprendere da che parte incominciare. Si, perché per quanto uno si sforzi di imparare tecniche e fantomatici sistemi il vero problema è un alto: Dove devo incanalare i miei sforzi e le mie conoscenze?
Penso che sia abbastanza scontato che aumentare, per esempio, la capacità produttiva di una linea di assemblaggio a caso non abbia molto senso ma che sia invece fondamentale avere un criterio alla base di questa scelta.
Quello meno scontato invece è far capire all’imprenditore o chi si occupa in azienda di queste attività che è necessario progettare in modo strategico e sistemico il metodo con cui portare avanti i vari progetti di ottimizzazione. Il motivo è molto semplice. Non dovrei neanche stare qui a spiegarlo ma voglio spenderci due parole.
Negli anni ho notato un pattern ricorrente. Uno specie di schema.
Cosa succede tipicamente nelle aziende
Tendenzialmente verso fine anno l’azienda tira le somme per vedere quanti soldini si sono spesi e quanti se ne sono guadagnati. Immancabilmente, in questo periodo, manager e dirigenti vari saltano sempre dalle sedie come presi da un tic. Ci si rende quasi sempre conto infatti che si è buttato via un sacco di soldi e che il fatturato non è quello sperato. I signori di cui sopra iniziano a fare facce sorprese come se fosse successo qualcosa di inaspettato e incomprensibile. Gli animi iniziano a scaldarsi e ci si immerge in lunghissime sessioni di riunioni senza senso per capire dove si è toppato. Quasi sempre la soluzione che si trova è la seguente:
“DOBBIAMO OTTIMIZZARE LE NOSTRE PRODUZIONI E RIDURRE GLI SCARTI”
Già. Tutto giusto. Se non fosse che questa grande verità che ogni anno si tira fuori dal cilindro come il regalo di natale comprato all’ultimo minuto mette in agitazione tutti i reparti. “Dovete ridurre gli scarti”, “Dovete essere più efficienti”.
La maggior parte delle volte l’azienda non è strutturata con reparti dedicati a queste attività che quindi vengono delegate direttamente dalla proprietà ai vari capi reparto. Questi, nella migliore delle ipotesi, iniziano a girare freneticamente tra le linee di assemblaggio o tra le presse cercando “il colpevole” ovvero quella o quelle linee che producono poco o che semplicemente generano più scarti. Due strigliate agli operai e quattro bestemmie con il reparto di manutenzione che “lo sapete da 3 mesi che quella macchina fa scarti e non avete fatto niente!”. Partono quindi i mondiali di palla avvelenata, quel gioco in cui ci si tira la palla addosso uno contro l’altro e perde quello che viene colpito. Nel frattempo si è fatto Marzo e piano piano tutto torna alla normalità. Magari qualche nuovo lavoro porta dentro un po’ più di fatturato e tutto ritorna sommerso. Almeno fino al prossimo anno.
Lo so che sembra assurdo ma la maggior parte delle volte le cose vanno più o meno cosi.
La strada corretta ovviamente dovrebbe essere un’altra.
Provo a darti qualche dritta al volo.
Come iniziare a raddrizzare il tuo fatturato tramite l’ottimizzazione delle produzioni
Da che parte inizio?
Teoricamente la risposta è semplice. Inizia da quelle produzioni che ti fanno guadagnare di più. Basta infatti estrarre dal gestionale i volumi di vendita per i vari codici e ti troverai una lista di prodotti su cui lavorare. Ma questo non basta. Dobbiamo infatti valutare anche altri casi. Incrociano i volumi di vendita con il listino dei prezzi possiamo infatti ricavare anche un altro dato ossia quali siano quei codici che il cliente ci paga di più e come questi siano posizionati rispetto ai volumi di vendita.
Possiamo anche verificare quali siano quei codici che attualmente hanno un percentuale di scarto alta (cosa voglia dire per te “alta” è un’altra storia) e incrociarla con i primi due.
Già con questi 3 dati possiamo tirare fuori una lista abbastanza significativa:
- I codici che vendiamo di più
- I codici che vendiamo di più X il loro prezzo (incidenza sul fatturato)
- I codici che hanno più scarto in produzione e come questi siano posizionati rispetto al fatturato che esprimono.
E’ ovvio per esempio che se un codice ha una percentuale di scarto del 20% ma un volume di vendita basso ha una priorità diversa rispetto ad un codice con il 13% di scarto e un volume altissimo.
Come anche un codice che ha un volume di vendita basso ma un prezzo alto ha una priorità diversa rispetto ad un codice che ha un volume alto e un prezzo basso.
Se scarti il 10% di un codice che vendi a 0.05€ è meno grave che se scarti il 5% di un codice che vendi a 1€.
Per poter incrociare nel modo corretto i dati è necessario acquisire delle competenze specifiche che passano innanzitutto per la conoscenza approfondita di Excel.
Hai altri programmi simili ad Excel? Fai come vuoi. Io ti porterò sempre esempi e file con Excel. E’ il programma più diffuso e allo stesso tempo i migliore. Parliamoci chiaro, niente batte Excel. Ok Minitab è 100 volte meglio. Ma per quello che facciamo adesso Excel va benissimo. Ti consiglio di imparare ad usare Excel nel minor tempo possibile e meglio di come usi il tuo smartphone. Molto meglio. E’ vitale per poter fare qualsiasi cosa che solo assomigli a quello che ti insegnerò.
Non sarà complicato vedrai, ma tu mettiti sotto e inizia a lavorarci. Io ti aiuterò in questo. Ti insegnerò tutto quello che dovrai sapere per poter lavorare in modo efficace. Promesso.
Con la tua lista fatta e incrociata dobbiamo adesso capire dove concentrarci. Per fare questo possiamo utilizzare una analisi di pareto o una ABC.
Ti rimando a Wikipedia se non sai cosa siano l’analisi di pareto e l’analisi ABC.
Questo ti darà la lista della spesa. L’ordine con cui operare.
NB: Non è sicuramente esaustiva, ci sono molti altri fattori da prendere in considerazione ma per il momento non voglio mettere troppa carne al fuoco. Già con questo metodo avrai una buona base da cui partire.
Scendi di un livello!
Una volta impostata la lista dei tuoi codici è necessario scendere di un livello. Cosa vuol dire?
Vuol dire entrare nel dettaglio. Codice per codice. Se non sei tu che ti occupi delle produzioni e non hai quindi quella sensibilità che ti può permettere di valutare ogni singolo aspetto delle produzioni ti consiglio di far mettere seduto il capo reparto o il capo turno.
L’obiettivo infatti è quello di tirare fuori quello che già sappiamo su questi codici in modo tale da iniziare a buttar dentro le prime informazioni che ci saranno poi necessarie per il futuro. Nello specifico potrebbe essere utile sapere:
- Produttività oraria teorica
- Produttività reale
- Problemi già noti cronici o ricorrenti
Già con queste poche informazioni possiamo iniziare a far qualcosa. Ti assicuro che tantissime volte vengono fuori cose che neanche ti immagini.
Si ma la qualità?
In tutto questo dove si posiziona il reparto Qualità? Nel senso…che gli facciam fare?
La Qualità è fondamentale durante questo processo. Ci deve dare infatti la lista di tutti i reclami cliente avvenuti nell’ultimo anno e soprattutto come siano stati risolti.
Ma non è tutto. La qualità infatti ci dovrà fornire anche CHE TIPO di scarti vengono prodotti per ogni singola linea.
So già che molte volte questo dato non è possibile estrarlo o che magari si hanno solo informazioni parziali o generiche ma da qualche parte bisogna pur partire.
Concludendo
Con questo tipo di informazioni saremo in grado di iniziare ad analizzare la situazione che abbiamo davanti andando ad attaccare i due principali problemi delle linee produttive ossia la bassa produzione e l’alta percentuale di scarto prodotta. Variando anche di poco questi due parametri possiamo avere benefici immediati. Chiaro è che le produzioni non si aumentano andando solo a risolvere i problemi manifestati dal reparto ma è già un buon inizio.
E’ fondamentale però capire che questo processo deve essere MONITORATO nel tempo. Non deve essere una attività una tantum ma un flusso costante di verifica. Gli indicatori per verificare i risultati sono principalmente due. Produzione oraria e percentuale di scarto. Se nella vostra azienda gli scarti vengono conteggiati per quantità e non per attributo (ossia per tipologia) il mio consiglio è quello di iniziare a farlo implementando un semplice modulo da far compilare all’operatore giornalmente. Inizia però in modo graduale, per il momento ci interessa sapere che tipo di scarti vengono fatti nei codici prioritari. Magari inizia con una linea soltanto. Se gli operatori non sono abituati a farlo vedrai che avrai una certa difficoltà all’inizio. E qui sarà il capo turno o il capo linea che dovrà vigilare, senza troppe incazzature possibilmente.
E’ cruciale che quei fogli vengano compilati. Solo avendo gli scarti divisi per difetto e una massa critica di dati potrai iniziare a ragionare sopra le possibili soluzioni. Raccogliere informazioni per una settimana non ti servirà a nulla.
Ricordati: la costanza è l’unica soluzione.
Ci sentiamo presto 😉
Produzione Agile
Più pezzi, in meno tempo