Come già detto in un precedente articolo riguardante la raccolta dati e gli errori più comuni, “se non lo puoi misurare, non lo puoi controllare”. E’ per questo che parlando di miglioramento dobbiamo necessariamente parlare di Tempi e Metodi e Tempo Ciclo.
E’ necessario che io scriva questo articolo un po’ più didattico in quanto sarà il primo di una nuova serie che porrà le basi per il prossimo macro argomento: l’ottimizzazione dei processi e i Tempi e Metodi. Devo quindi prima darti tutte le informazioni necessarie per trattare questi argomenti, tanto vasti quanto interessanti e potenti.
Cos’è il Tempi e Metodi?
Per Tempi e Metodi si intende l’analisi dei modi in cui una data attività viene eseguita. Si basa sull’analisi dei tempi in cui il Ciclo di lavoro viene diviso in operazioni, che a loro volta vengono divise in fase. L’insieme di tutte le fasi genera quindi il Tempo Ciclo. Studiando i tempi delle varie fasi, standardizzandole e disponendole in modo ottimale si crea quella che viene definita la distinta di lavoro standard. E’ un metodo che risale agli albori della produzione industriale. Al giorno d’oggi, abbinare attività di Tempi e Metodi con concetti di Lean Production, è la base di ogni ricerca di ottimizzazione dei processi produttivi. Le tecniche per la rilevazione dei tempi richiedono esperienza e molta pratica.
Con queste Guide ti introdurrò al mondo della rilevazione tempi, in modo tale che tu possa essere quanto più autonomo possibile. Infatti nonostante ci siano diversi corsi (molto costosi) che insegnano queste tecniche, il metodo migliore è quello della pratica. Con le giuste conoscenze di base e i corretti strumenti potrai sicuramente ottenere dei buoni risultati. Sto preparando diversi modelli Excel che ti serviranno per calcolare correttamente tutto quello che ti spiegherò.
Ovviamente tutto GRATIS, come sempre!
Per prima cosa però dobbiamo parlare di Tempo Ciclo e della misura del Tempo.
Cos’è il Tempo Ciclo?
Si definisce Tempo Ciclo (Tc) l’unità di tempo che intercorre tra il presentarsi di un evento e il suo ripetersi. Mi spiego meglio.
Partiamo dal presupposto che stiamo parlando di lavorazioni ripetitive, in serie, come per esempio una lavorazione di tornio, un’assemblaggio manuale, lo stampaggio ad iniezione, l’assemblaggio di una scheda elettronica o la saldatura di più componenti.
Ammettiamo per esempio che io debba avvitare un sensore su una scheda elettrica, un esempio stupido ma facile da capire.
Per prima cosa scegliamo un evento, per esempio il deposito della scheda assemblata dentro il cartone.
Il mio Tempo Ciclo sarà il tempo che passerà da quando posiziono una scheda assemblata a quando posizionerò la successiva. Ovviamente all’interno del Tempo Ciclo ci saranno anche tutte le altre fasi, proviamo ad elencarle:
- Prendo la scheda da assemblare
- Posiziono la scheda sul tavolo
- Prendo il sensore da assemblare
- Lo appoggio sulla scheda
- Prendo la vite
- Prendo l’avvitatore
- Avvito la vite
- Appoggio l’avvitatore
- Prendo la scheda assemblata
- Posiziono la scheda assemblata dentro il cartone
E poi?
Ovvio, riparto dal punto 1.
Avrei potuto prendere in considerazione uno qualsiasi degli eventi che ti ho descritto. Sta a te scegliere quello più “comodo” da rilevare.
In ottica di Tempi e Metodi sarà quindi necessario rilevare il Tempo Ciclo totale e i Tempi di ogni singola fase, ne parleremo più avanti.
A cosa serve il Tempo Ciclo?
In condizioni di produzioni di serie è molto importante conoscere quanto tempo impieghiamo a realizzare il nostro prodotto in quanto impatta ovviamente sul suo costo. Se l’assemblaggio è completamente manuale parleremo di costo orario della manodopera, se utilizziamo anche delle macchine dobbiamo valutare anche il costo orario della macchina (che comprende ammortamenti, energia, ecc…).
E’ chiaro che meno tempo impieghiamo a completare un ciclo meno soldi ci costa in quanto liberiamo ore\macchina o ore\uomo e l’incidenza di questi diminuisce.
Non vado oltre e tralascio quindi le ovvie implicazioni economiche in quanto penso siano scontate.
Come si misura il Tempo Ciclo?
L’unita di misura del Tempo Ciclo è ovviamente il Secondo.
Dobbiamo però fare attenzione ad un dettaglio importante. Possiamo infatti usare due sistemi di misurazione: i sessagesimale e il centesimale.
Se parliamo del tempo, nella vita quotidiana siamo abituati a ragionare in sessagesimale. Sappiamo infatti che 60 secondi fanno 1 minuto e che 60 minuti fanno 1 ora. Ma il Secondo e composto da 100 centesimi!
E’ preferibile rilevare i tempi con il sistema centesimale attraverso un cronometro che preveda questa funzione.
Puoi trovarne uno su Amazon cliccando qui.
Hai anche una alternativa. Puoi infatti prendere i tempi con il tuo smartphone. Se ci fai caso infatti il tuo telefono visualizza anche i centesimi di secondo pur misurando il tempo in sessagesimale. In questo caso però dovrai poi convertire il risultato.
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Come convertire il Tempo Ciclo da sessagesimale a centesimale
Se utilizzi il sistema sessagesimale avrai difficoltà nel momento in cui dovrai sommare diversi tempi.
Ammettiamo che tu debba sommare 50 secondi + 23 secondi + 14 secondi. Quanto fa? 87 secondi! Cioè 1’27”. Non è proprio il massimo.
Conviene invece lavorare in centesimale.
Secondo la base centesimale abbiamo:
1 minuto = 60 secondi
0,5 minuti = 30 secondi
0,1 minuti = 6 secondi
0,0166667 minuti = 1 secondo
Se abbiamo quindi rilevato 50 secondi dobbiamo solo dividere per 60. ( 50/60=0,833 min)
Avremo quindi: 0,833 + 0,383 + 0,233 = 1,449 min
Può sembrare difficile ma ti assicuro che non lo è. Ti servirà per calcolare più velocemente ed in modo preciso. Nulla ti vieta ovviamente di contare in sessagesimale, ma non è lo stesso.
Per farti capire meglio ti spiego con un altro esempio. Se ti dico ” ci vediamo tra un’ora e mezza” come lo scriveresti?
Puoi scriverlo in due modi: 1,5 ore oppure 1h30′. Il primo è in centesimale, il secondo in sessagesimale. Se guardi bene il nostro esempio puoi infatti vedere che parlavamo di 1 minuto e 27 secondi che… in centesimale è 1,449 minuti. Infatti 1’27” sono quasi un minuto e mezzo (1,449), mancano solo 3 secondi ( oppure 0,05 min).
Calcolo della produzione oraria
Risulta quindi semplice capire che per calcolare la produzione oraria di questo ciclo di lavoro dovremo usare le seguenti formule:
ATTENZIONE! QUESTE FORMULE NON TENGONO IN CONSIDERAZIONE MAGGIORAZIONI E ALTRI COEFFICIENTI MA RIGUARDANO IL SOLO Tc PURO.
CALCOLO SESSAGESIMALE
3600/Tc = Pz\h (nel nostro caso 3600/87= 41,38 Pz\h
Al contrario se vogliamo saper il Tc necessario a produrre un certo numero di pezzi in un’ora avremo 3600/ Pz\h = Tc
CALCOLO CENTESIMALE
60/Tc = Pz\h (nel nostro caso 60/1,449=41,40 Pz\h
Stesso discorso come sopra, con l’operazione inversa 60/ Pz\h = Tc troveremo il Tempo Ciclo necessario.
La differenza di 0,02 Pz\h è dovuta all’arrotondamento che ho eseguito nella conversione in centesimale.
La rilevazione dei tempi
Approfondiremo questo argomento in una guida dedicata alla disciplina dei Tempi e Metodi in quanto è molto importante.
Per il momento ti accenno però alcuni concetti.
Secondo i metodi classici il Tempo Ciclo non deve mai essere trattato come un dato “puro”. Esistono infatti diversi fattori che vanno a modificare il Tempo Ciclo rilevato. Questi fattori (Fattore Fisiologico, Fattore di Riposo, Ritmo) non sono altro che dei coefficienti che vanno necessariamente inseriti nel calcolo.
Il risultato sarà il Tempo Ciclo Standard.
Un errore comune infatti è quello di rilevare il Tempo Ciclo di un processo senza tenere n considerazione questi fattori e quindi sovrastimando il risultato.
Nell’articolo dedicato alla rilevazione dei tempi parleremo anche di efficienza e rendimento, cosa sono e come vanno calcolate.
Parleremo inoltre di rilevazione dei tempi con un assemblaggio completamente manuale e con un assemblaggio in cui è presente anche una macchina, introducendo e spiegando nel dettaglio i concetti di Macchina Ferma e Macchina Lavora, la loro differenza e come devono essere tenuti in considerazione nel calcolo del Tempo Ciclo. Questo concetto da solo può portare ad una grande ottimizzazione.
Conclusioni
Mi rendo conto che le prime volte questo argomento può sembrare ostico, per non dire noioso. Devi però sforzarti di ragionare nel modo corretto per poter generare i miglioramenti che stai cercando. Possiamo paragonarlo a quando si impara a suonare la chitarra: se sbagliamo il modo in cui impugniamo lo strumento o se teniamo male il plettro non riusciremo mai a imparare gli argomenti più difficili e a suonare bene!
Dopo questo esempio musicale ti lascio e come sempre se hai dei dubbi lasciami un commento qui sotto e ti aiuterò!
A presto 😉
Produzione Agile
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37 Responses
Buonasera
Dove trovo la guida dedicata a Tempi e Metodi di cui si parla nell’articolo?
Grazie
Ciao Alessandro!
La sto ancora ultimando. Ti consiglio di iscriverti alla newsletter per rimanere in contatto e ricevere un aggiornamento non appena la metterò online. Inoltre far parte della community ti darà accesso ad una serie di contenuti riservati agli iscritti!
A presto!
Federico
mi piace
cordiali saluti
Ciao Benito,
Grazie mille per il commento!
Federico
Salve il mio datore di lavoro lavora un cavo in 10 minuti davanti a me e poi dice che io in 1 Hora devo fare 6 cavi ma non riesco proprio a malapena arrivo a 4 ma lui vuole 6 ogni ora come posso difendermi?
Buonasera Luigi,
Per prima cosa ti ringrazio per la domanda, hai toccato un argomento molto interessante.
Provo a darti una risposta quanto più esaustiva possibile.
Il calcolo della produzione oraria è composto da molti fattori.
Il tempo ciclo va valutato tenendo in considerazione tra le altre cose:
-Tempo ciclo (quanti secondi servono per fare “un pezzo”)
-Maggiorazioni
-Bisogni fisiologici
-Ritmo della persona presa come campione di riferimento
-Inefficienza generale
-Pause
Detto questo è chiaro che non basta fare un determinato lavoro (per esempio il cavo di cui parli), prendere il tempo impiegato e moltiplicarlo per 8 ore.
Esiste inoltre un calo di performance fisiologico durante il turno di lavoro che segue una curva più o meno a campana. Le prime ore si produce un po’ meno, poi si va a regime per poi calare ancora verso la fine.
Purtroppo la mancanza di conoscenza di questi principi genera alcuni problemi, tra cui quello da te descritto.
Tutto questo ovviamente non lo dico io ma decenni di studi in materia. Se vai in FCA, per esempio, i calcoli tengono conto di queste cose.
Ora, come dico sempre, il fatto che le grandi aziende fanno qualcosa non significa necessariamente che anche una PMI debba farlo. In questo caso però è necessario che anche le PMI seguano queste regole per un motivo molto semplice.
Fare i conti prendendo per campione un paio di cicli di lavoro crea un tempo ciclo fittizio su cui poi l’imprenditore fa i conti per calcolare il prezzo di vendita. Il fatto che poi esistano tutta questa serie di aspetti non presi in considerazione porta ad avere un abbassamento dei margini di guadagno perchè, che noi lo vogliamo o meno, questi cali esistono.
A quel punto ci ritroviamo nella classica situazione in cui l’azienda pensa di guadagnarci X invece guadagna molto meno. E questo è un problema molto grave.
Il fatto che tu abbia fatto una ricerca su internet, abbia trovato il mio post e abbia lasciato una domanda mi fa pensare che tu tenga veramente al tuo lavoro e che voglia migliorare.
Una domanda fondamentale è: Solo tu non riesci a raggiungere quanto richiesto o questo risultato riesce ad ottenerlo solo il tuo titolare?
Ti chiedo questo perché esiste un fattore chiamato ritmo che influenza di molto i conti. Una persona con un ritmo elevato (ne esistono tante) tende ad essere naturalmente più veloce rispetto alla media. Prendere i tempi su questa persona non è corretto.
Altro aspetto importante è l’imballo, solitamente non viene conteggiato ma effettivamente impiega del tempo.
Io sono il primo ad essere molto esigente ma lo faccio solo dopo:
1) Aver verificato quale sia il target reale raggiungibile
2) Aver messo l’operatore in condizioni di raggiungerlo
Ho avuto casi in cui, senza far praticamente nulla, abbiamo quasi raddoppiato la produzione. All’inizio gli operatori erano infuriati perché pensavano che stessi chiedendo l’impossibile ma, dopo aver modificato il metodo, sono rimasti tutti contenti e soddisfatti nel vedere un aumento di produzione senza lavorare di più.
Chiedere semplicemente di farlo non è sufficiente.
Ti consiglio di leggerti questi articoli per farti un’idea. (magari falli leggere anche al tuo titolare 🙂 )
https://www.produzioneagile.it/one-piece-flow-aumentare-la-produzione-in-reparto-semplicemente/
https://www.produzioneagile.it/5s-visual-management/
Quello che voglio sia chiaro è che non ti sto giustificando e che non è necessario che tu trovi modi per “difenderti”.
Semplicemente c’è un modo corretto è un modo non corretto di fare le cose.
Se i 10 minuti che il tuo titolare richiede è un tempo provato, verificato e studiato allora devi riuscire a capire perché tu non riesci ad ottenerlo. Chiedi aiuto a lui e ai tuoi colleghi e vedrai che una soluzione la troverai. Il 99% delle volte il problema è nei dettagli.
Se invece è un tempo stabilito solo perché “io ci riesco e quindi lo devi fare anche tu”, allora è un problema diverso. Ma questo vorrebbe dire che nessuno ci riesce e che se, per assurdo, il tuo titolare si mettesse a fare cavi per 8 ore non riuscirebbe a farne 48.
Fammi sapere perché sono molto curioso della tua risposta.
Spero di averti aiutato.
Federico
Buona in genere su quanti pezzi va preso il tempo,,,perché ora abbiamo un genio .che prende i tempi ..su 3 pezzi e conteggia così il tempo ..che ovviamente nessuno riesce ..perché tira fuori dei numeri insormontabili..grazie se mi risponde
Ciao,
su 3 pezzi non va assolutamente bene ed è normale che nessuno riesce a sostenere il ritmo per 8 ore.
Minimo servono 10 cicli presi consecutivamente. Dipende dal processo ma personalmente tendo a prendere (quando possibile) un unico ciclo, dividendolo poi per il numero di pezzi. Questo metodo risulta particolarmente efficace per cicli veloci o con tante operazioni. In ogni caso vanno poi aggiunti bisogni fisiologici e maggiorazioni varie.
Se hai altre domande mi trovi qui.
A presto
Federico
Gentile Federico Barucca,
nell’azienda presso cui lavoro mi sto occupando, da poco di rilevazione tempi. Ho anni di esperienza come responsabile di produzione, una laurea in ingegneria e un Master in a Lean Management al Cuoa di Vicenza, ma non ho però esperienza diretta sui tempi e metodi. Sono interessato a seguire i suoi articoli e le chiederei di fornire anche delle indicazioni bibliografiche sui Tempi e Metodi,
Grazie.
Ing. Luca Gionco
Ciao Luca,
Per quanto riguarda i tempi e metodi esiste davvero poca roba in italiano.
Io ho un vecchio manuale dei “Metodi Bedaux” che ha più di 30 anni ed è introvabile. Ai miei inizi sono partito con quello.
In Inglese esiste sicuramente una biografia più ampia.
In entrambi i casi però ti consiglio di star attendo ad un aspetto fondamentale.
La totalità dei manuali presenti in giro è prettamente teorica e molto pesante.
Difficilmente riuscirai ad applicare tutto quello che troverai scritto. Ti consiglio quindi di leggere si, ma di fare molta pratica.
Adesso parto con la marchetta, non perché debba farlo ma perché potrebbe esserti veramente d’aiuto nel tuo caso specifico.
Nel libro che ho scritto “Efficienza 100” ho riservato una parte proprio nel descrivere il mio personale flusso di lavoro per la rilevazione dei tempi. Ti assicuro che non troverai altro del genere in giro. Non sono quindi concetti teorici ma come io mi approccio a questo argomento con spiegato nel dettaglio, prima fai questo poi fai quello.
Ho deciso di inserirlo nel libro proprio per questo motivo…in giro non trovi nulla che sia utilizzabile nell’ immediata pratica.
Se vuoi scoprirne di più vai qui ==> https://www.produzioneagile.it/efficienza-100/
Quelle sono le basi che servono a tutti.
Poi come corso avanzato sto finendo di preparare “PRODUZIONE A PROFITTO” dove viene sbobinato il mio Metodo che ho modellato sulle PMI per oltre 10 anni e che permette di generare saving a 5 zeri in modo prevedibile e riproducibile. Uno dei moduli riguarda ovviamente la raccolta di informazioni dal processo (che non parte e non finisce con la rilevazione dei tempi), dando anche tutti i template in Excel in funzione del tipo di processo (manuale, semiautomatico e automatico).
Se sei interessato e vuoi avere informazioni su quando sarà disponibile vai qui ==> https://www.produzioneaprofitto.it
Spero di esserti stato di aiuto.
A presto!
Federico
Buongiorno Federico e grazie per le puntuali (che nel caso di tempi e metodi ci sta tutta) indicazioni.
Avrei necessità di calcolare i PPh (pezzi buoni per persona per ora) di una linea.
Qual è la formula?
Grazie mille!
Ciao Stefano,
Se per pezzi buoni per persona intendi la produzione oraria devi semplicemente fare 3600/TC (esempio: 3600/25= 144pz/h).
Tieni presente che la produttività di una linea è data dal collo di bottiglia (operatore/fase più lenta). Nel caso di una linea a più operatori avrai quindi il tempo ciclo che equivale a quello del collo di bottiglia mentre gli altri operatori, in quanto più veloci, avranno una saturazione inferiore al 100%. Qui entriamo nell’aspetto del livellamento delle fasi.
Questo riguarda l’efficienza. Per il rendimento dovrai sottrarre la percentuale di scarto.
E’ questo quello che volevi sapere?
Se hai altre domande chiedi pure!
A presto
Federico
Buongiorno Federico,
si credo che tu abbia risposto alla mia domanda.
Hai accennato ad una linea fatta da più operatori.
Ipotizziamo che una linea sia fatta da 8 postazioni e la linea “batte” al ritmo del tempo del collo di bottiglia.
Usando i tuoi valori:
TC=25s
Produzione Oraria: 3600/25=144 pcs/h
Qual è la produzione al variare del numero degli operatori?
In altre parole, se la linea occupa 5 o 6 operatori, come varia la produzione?
Grazie mille ancora per i preziosi consigli.
Un saluto
Ciao Stefano,
Dipende dalla saturazione degli operatori e dal livellamento fatto sulla linea.
Mi spiego meglio.
Ammettiamo di avere la seguente situazione:
Operatore 1 = 20 sec
Operatore 2 = 21 sec
Operatore 3 = 15 sec
Operatore 4 = 25 sec
Operatore 5 = 18 sec
Operatore 6 = 20 sec
Operatore 7 = 14 sec
Operatore 8 = 20 sec
In questo caso la cadenza è data dall’operatore 4 (il collo di bottiglia). Se vuoi levare un operatore devi ridistribuire le varie fasi in modo tale da saturare nel modo più livellato possibile i vari operatori. In questo momento per esempio l’operatore 7 ha una saturazione del 56% quindi potrebbe prendersi in carico alcune attività in modo tale da arrivare ad una saturazione maggiore. Facendo questo lavoro su tutte le stazioni potresti ottenere la stessa cadenza di 25 sec anche con 7 operatori. E’ chiaro che va verificata la fattibilità tecnica e la logica della sequenza di lavorazione. Potresti anche decidere di passare a 30 sec, rinunciare a un po’ di velocità, ma riuscire a fare tutto con 6 operatori. Conviene? Risposta: Dipende dal Takt Time.
Se vuoi capire nel dettaglio l’argomento trovi molto sul mio libro Efficienza 100.
Lo trovi qui==> https://www.produzioneagile.it/efficienza-100/
Se hai altre domande chiedi pure!
Ciao e a presto!
Federico
Federico
Buongiorno Federico,
grazie per il solerte riscontro.
Spiegazione chiara e puntuale.
Grazie mille e a presto.
Stefano
Buingiorno Federico, lavoro in una multinazionale da diversi anni, in ambito tecnico, recentemente ho lavorato ad un progetto di V-Graph di una linea di imbottigliamento, in buona sostanza abbiamo verificato dai tempi ciclo delle macchine con vari formati alle velocita nominali delle stesse e i tempi di bilanciamento degli accumuli fra una macchina e l’altra. Fra le cose che abbiamo notato ce n’è stata una in particolare che è stata abbastanza significativa: c’era il collo di bottiglia principale di linea, ovvero la riempitrice bottiglie che aveva una velocità massima impostata a pannello per quel prodotto di 25.000/ora, mentre facendo un conteggio manuale abbiamo scoperto che la velocita reale era superiore di quasi il 10%. Ora ciò che mi interesserebbe sapere è se esiste qualche misuratore portatile in vendita che consenta di effettuare la misura istantanea dei pezzi/ora. Hai qualche esperienza in merito? Qualche suggerimento su cosa acquistare? Ho visto su Amazon ma per lo piu ho trovato tachimetri digitali senza contatto che misurano le velocità di rotazione, non credo sia il tipo di prodotto che fa al caso mio che cerco di misurare una velocità di flusso lineare di prodotto (parliamo anche di vel. Nom. da 25.000 a 60.000 bott/h). Ti ringrazio anticipatamente per qualsiasi consiglio utile. Buina giornata. Matteo
Buongiorno Matteo,
Non ho esperienza diretta con queste velocità. La cosa più semplice comunque è quella di ricavare un segnale dalla linea che sia rappresentativo del TC e contare quello. Ovviamente avrai bisogno di un tecnico.
Saluti
Federico
Buongiorno Federico
dove posso trovare i diversi modelli Excel che servono per calcolare correttamente tutto quello che spieghi?
Come faccio per iscrivermi alla newsletter e seguirti, trovo i tuoi argomenti interessanti e facili da comprendere. COMPLIMENTI
Buonasera Giovanni,
Grazie per le belle parole!
Puoi iscriverti alla newsletter attraverso uno qualsiasi dei moduli di contatto che trovi sul sito.
Io ti consiglio però di registrarti all’Area Riservata.E’ un servizio completamente gratuito ed oltre alla Newsletter avrai subito a disposizione tutti i file scaricabili attualmente dal sito e l’accesso a due video corsi. Uno sull’utilizzo di Excel per analizzare i dati e uno per lo sviluppo di progetti Kaizen.
Ti basterà cliccare a questo link e registrarti utilizzando il modulo di destra:
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Hai anche a disposizione un form di contatto dove puoi scrivermi direttamente per qualsiasi dubbio o consiglio.
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Purtroppo a volte il sistema non riconosce la password al primo accesso.
A presto!
Federico
Buonasera Federico,
sono un ingegnere chimico che lavora in una PMI nel settore energia. Sto implementando un sistema più scientifico per il calcolo della produzione oraria che si basi più su una rilevazione dei tempi rispetto alla famosa “esperienza” che i vecchi responsabili hanno.
Sto cercando in rete diversi testi che spieghino l’argomento ma di specifico non trovo nulla. Ho basato finora la rilevazione puntuale su alcune macchine scomponendo le fasi di lavoro per l’ottenimento del prodotto, rilevando il tutto con cronometro centesimale inserendo il tutto in foglio xls in cui sono andato ad aggiungere le maggiorazioni previste da una tabella trovata in rete e le pause fisiologiche.
Ora sulla base di quello trovato in rete sono riuscito a calcolarmi puntualmente il TC e il TA. TC lo calcolo come somma tra tempo macchina e tempo macchina ferma. Il TA lo calcolo come Macchina lavora + Macchina Ferma, mentre sempre di più trovo un TP di cui non trovo spiegazione. Potresti darmi un aiuto?
Scusa se mi sono dilungato
Ciao Stefano,
Nessun problema.
Girami il file così gli do un’occhiata.
Federico.barucca@produzioneagile.it
Federico
Salve, la ringrazio per questo articolo molto interessante(in giro non si trova tanto facilmente questo argomento).
Volevo chiederle in un’azienda chi decide se e quando prendere i tempi?
È possibile farlo senza far intervenire un tecnico?(tempista)
È possibile per il sindacato obiettare ai tempi(e quindi alla mole di lavoro) scelti in modo unilaterale dal datore di lavoro?
Per quanto riguarda il grafico a campana di cui ha parlato…si tiene conto anche di questo nel computo totale? Cioè mi spiego meglio se io le prime due ore faccio 10 pezzi poi mettendomi a regime ne faccio 15 e l’ultima ora ne faccio di nuovo 10 il rapporto pz/h sarà la media tra tutte le ore della giornata o comunque sarà 15( considerando nei 15 anche vari coefficienti)? Grazie per la risposta.
Azienda Metalmeccanica settore automobilistico lastratura e stampaggio plastica
Buongiorno,
La rilevazione dei tempi dovrebbe essere fatta una volta per verificare che il tempo ciclo venduto sia effettivamente quello e poi dovresti avere un controllo in tempo reale sulle varie commesse.
Per quanto riguarda la parte sindacale i calcoli di maggiorazione e bisogno fisiologico servono, tra le altre cose, a prevenire questi problemi.
Nella mia esperienza non ho mai avuto nessun tipo di problema. Parlare e spiegare alle persone le attività che si andranno a fare è fondamentale.
Puoi sicuramente prendere i tempi senza un tecnico specializzato. Se ti interessa sto ultimando un protocollo operativo proprio su questo argomento, con tutti i template necessari.
La risposta all’ultima domanda invece è: dipende.
Se hai un sistema informatico che ti permette di farlo ok altrimenti fai semplicemente la media (in realtà esistono dei calcoli anche per questo ma se fai la media ti sbagli di poco).
Se hai altre domande mi trovi qui, se vuoi invece un aiuto specifico possiamo prendere un appuntamento per una call senza impegno per capire se e come posso aiutarti.
PS: Ho davvero tanti anni di esperienza sullo stampaggio plastica nel settore auto, se hai bisogno di aiuto specifico ti consiglio la call.
A presto
Federico
Grazie per la risposta..in realtà non ho capito bene se il sindacato ha diritto di parola sui tempi imposti dal datore di lavoro(tempi che sembrano oggettivamente presi a caso)
È possibile a livello sindacale chiedere l’intervento di un tecnico?
Grazie e scusi per la mia ripetitività
Ciao Davide,
Sinceramente non sono un esperto dal punto di vista sindacale quindi non so darti una risposta (anche se penso che sia affermativa).
Credo però che non essendo più nell’800 si possa parlare con la proprietà e condividere le modalità di raggiungimento dei target.
Per tempi “presi a caso” cosa intendi? Nessuno riesce ad arrivare ai target di produttività o il carico di lavoro per singolo operatore è troppo alto?
Io, per esempio, non ho mai avuto problemi a spiegare ad un operatore i calcoli che mi hanno portato a definire un ciclo di lavoro.
Dall’altro lato moltissimi operatori nell’arco degli anni mi hanno chiesto su che basi il ciclo fosse proprio quello e lo abbiamo visto e discusso insieme.
Poi se nella tua realtà la risposta è “perché si, è così e basta” allora la risposta dovrebbe essere “fammi vedere tu come lo fai”.
Vedo però troppa conflittualità in tutto questo.
L’azienda è un sistema di persone, ognuno ha un ruolo e tutti sono importanti. Bisogna parlare e confrontarsi.
Tu di cosa ti occupi in azienda? Lavori in reparto?
A presto
Federico
Grazie per la risposta
Io lavoro in reparto ,il problema nasce anche dal tipo di contratto non tutti sono dipendenti stabili e quindi è naturale per loro cercare di dare quel qualcosa in più per mettersi in mostra(a mio avviso sbagliando perché secondo il mio parere bisogna dimostrare con la qualità e non con la quantità) detto questo i target si raggiungono non su tutte le postazioni ma si raggiungono difficilmente o correndo mentre su postazioni più vecchie magari con tempi presi non da loro si lavora molto più tranquillamente
Capisco perfettamente.
Purtroppo però quantità e qualità devono necessariamente andare di pari passo. Il famoso “veloce e bene” ti assicuro che è possibile, se sai come farlo. E’ chiaro che se le produttività richieste sono fuori da ogni ragionamento il discorso cambia.
Ripeto, in questi casi la comunicazione è la soluzione.
Fatti spiegare come fare a raggiungere i risultati richiesti. Cerca di capire come fa chi ci riesce.
Avrai pur un capoturno.
Avrai pur un caporeparto.
Devono darti le risposte a queste domande.
Si chiama professionalità.
A presto
Federico
Buongiorno,
Ad oggi in azienda determiniamo il tempo standard sulla base di determinazione sequenza corretta + correzione per fattori.
Aggiungiamo anche osservazione ed eventualmente scomposizione in micromovimenti.
Supponiamo che l’azienda si doti di un sistema mes di rilevazione dei tempi di produzione per operatori che a quel punto diverrebbe molto molto precisa, come può cambiare la determinazione del tempo standard mantenendo affidabilita?
Può essere snellita e diventare meno onerosa?
Può basarsi molto di più sul rilevato?
Ciao Giorgio,
Il tempo standard va sempre rilevato attraverso una rilevazione dei tempi ed una successiva analisi (ambientale, di lavorazione, di ergonomia, ecc…).
L’utilizzo dei micromovimenti (MTM) lo consiglio solo in particolari circostanze in quanto è molto gravoso.
Attento a non confondere questa fase di determinazione del tempo standard con il successivo monitoraggio per misurare efficienza e rendimento. Sono due attività diverse, una conseguente all’altra.
Che lavorazioni fate? Di cosa ti occupi?
A presto
Federico
Esiste un margine di tolleranza nei tempi?
Ciao Andrea,
Solitamente si fanno 10 rilievi per ogni fase in modo da avere una media.
Federico
Ciao Federico
dove si possono trovare cronometri che rilevano il TC in minuti centesimi?
Grazie
Ciao, li puoi trovare su Amazon scrivendo “cronometro centesimale”.
Buona Sera,nel calcolo dei tempi ci sono delle maggiorazioni come lei ben spiegava che vanno considerate come:
-Bisogni fisiologici
-Pause
c’è una percentuale per quanto riguarda questi due parametri?premetto che io sono un metalmeccanico e lavoro 8 ore.Grazie
Ciao Giuseppe,
Ci sono ovviamente dei parametri da rispettare.
In linea di massima comunque in condizioni standard di ambiente lavorativo e fatica considera un totale del 7%.
A presto
Federico
Buongiorno Federico,
scrivo per chiedere un’opinione in merito a tempi ciclo che sto seguendo; lavoro in un’azienda metalmeccanica che lavora componenti acquistati da fonderie per poi assemblare in prodotto finito.
Una buona parte della sala macchine è composto da torni monomandrino e bimandrino a CNC.
Per determinare il tempo ciclo (da me viene denominato come tempo standard) è stato studiato questo metodo: tempo macchina (essendo automatica, il tempo di tornitura è sempre quello) + tempo carico/scarico (spesso i componenti hanno un peso significativo e l’operatore utilizza un paranco per la movimentazione) x 5% (per motivi fisiologici).
Per tempo di carico e scarico, ho fatto una serie di rilievi (circa 300) per misurare il tempo che intercorre dal smontare il componente dal mandrino al cassettone, prelievo del nuovo componente e montarlo nel tornio, ed ho determinato una tabella che assegna un tempo per ogni range di peso.
Come ti sembra questo studio?
Buongiorno Ugo,
In linea di massima penso sia corretto.
In caso di macchine semi-automatiche (quindi con carico\scarico manuale) è corretto sommare il TC macchina in movimento a quello a macchina ferma.
Per l’aggiunta delle maggiorazioni esistono delle tabelle ma se rimani comunque tra il 5% e il 7% non dovresti avere problemi.
Hai provato a paragonare la produttività teorica che hai calcolato con quella reale? Che scostamenti hai?
Saluti
Federico